La sofferenza del piccolo commercio

Fa un po’ specie camminare lungo le vie delle nostre piccole cittadine e vedere sempre più negozi con la serranda giù; oppure con le vetrine ricoperte da fogli di carta.

Direte voi, e io confermo, “ma anche gli altri anni all’inizio di gennaio capita che qualche negozio non riapre più”.

D’accordo, c’è la crisi del piccolo commercio, dei negozi che soffocano per l’effetto dei supermercati e dei centri commerciali. Difficile reggere l’urto con le tasse da pagare e contenere i prezzi.

Il cliente poi decide a suo vantaggio, non viene da te solo per amicizia o simpatia.

Ecco, in più si vive da quasi un anno la situazione di chiusure e mezze riaperture dei negozi. Saracinesche mai tutte abbassate , magari quasi a meta…che non si sa mai cosa decidono. Si dipende dai colori: giallo, arancione e rosso; in più altre restrizioni dai DPCM.

E coi ristori arrivano soldi che bastano per pagare gli affitti, le tasse. Ma di guadagni non se ne parla. Non è un bel futuro, proprio come non è un bel presente.

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