Ne ho già fatto cenno qui in altro spazio, ma proprio stamattina ci sono ritornato, quindi mi va di scrivere che a Novi Ligure, in Via Cavour, al civico 87, c’è la pietra d’inciampo dedicata a Silvio Salomon Ottolenghi.
Silvio Salomon Ottolenghi, nato ad Acqui Terme il 5 maggio 1889, dopo aver vissuto per alcuni anni a Torino dove sposò Teresa, si trasferì a Novi. Dalla sua unione con Teresa nacquero cinque figli che, in accordo con la consorte cattolica, furono battezzati; questo permise loro di non essere minimamente toccati dalle leggi razziali.
Silvio Ottolenghi all’alba del 29 giugno 1944 fu portato via dalla sua casa e deportato. Quell’alba di inizio estate cambiò per sempre la vita della famiglia Ottolenghi. La moglie Teresa cercò invano il marito andando a piedi fino a Genova sorretta da una forza di volontà e di amore sconfinati, purtroppo però pare che Silvio Ottolenghi fosse stato portato, subito, a Verona e da qui il 2 agosto partì su un convoglio per Auschwitz dove fu ucciso il 6 agosto appena giunto al campo di concentramento nazista.
Le pietre d’inciampo sono dei piccoli blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone. Queste vengono poste da Gunter davanti alla porta delle case nelle quali vivevano le persone poi deportate nei campi di sterminio.
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